Uno fra gli ultimi lavori progettati ed eseguiti da Uniplant riguarda il mondo delle materie plastiche, un settore particolarmente controllato e dove le performance richieste sono molto alte.
L’impianto è stato realizzato per un azienda di riciclo delle plastiche PET.
La progettazione e la direzione lavori è stata totalmente eseguita dal reparto Uniplant progetti.
La commessa prevedeva la realizzazione di un impianto che garantisse il rispetto normativo fissato a COD 500 mg/l e la nostra scelta è caduta sul concepimento aggregato costituito da un impianto di trattamento chimico-fisico seguito da uno biologico doppio stadio.
La materia da trattare riguardava un impianto di depurazione acque provenienti da lavaggio delle plastiche.
La scelta costruttiva dell’impianto, ci ha consentito di raggiungere un livello 10 volte inferiore rispetto a quanto normativamente previsto.
Questo tipo di impianto abbinato ci ha dato la possibilità di risolvere il problema che deriva dall’estrema variabilità di carico del refluo in ingresso, che va da un COD 4000 mg/l fino ad un COD 15.000 mg/l.
I parametri che ci siamo imposti in fase progettuale sono stati garantiti in fase esecutiva, realizzando così un impianto con una potenzialità massima di 300mc/d con COD 18.000 mg/l.
Dopo due mesi dall’avviamento il COD in uscita allo scarico è di 50mg/l quando, come detto in precedenza, il limite massimo consentito secondo lo scarico in pubblica fognatura (tabella 3 D.lgs. N°152) è di COD 500 mg/l, un risultato appunto di dieci volte inferiore.
Quale sia più importante tra la fase progettuale e quella realizzativa non si sa.
La cosa certa è che se entrambe le fasi vengono studiate e offerte da un unico interlocutore, la garanzia di successo è decisamente garantita.