In vecchie aree industriali e siti dismessi, ma anche in aziende in piena attività che stoccano prodotti chimici e carburanti, viene ancora troppo spesso riscontrato un grave problema di contaminazione delle acque di falda.
Tutelare e bonificare queste fonti di acqua dolce presenti nel sottosuolo è fondamentale per diverse ragioni, che vanno dal “semplice” approvvigionamento idrico alla protezione di interi ecosistemi.
Vediamole insieme più nel dettaglio.
Perché è importante tutelare le acque di falda?
In primo luogo, le acque di falda rappresentano una risorsa idrica cruciale, utilizzata sia per l’approvvigionamento di acqua potabile sia per usi agricoli e industriali: proteggere le acque sotterranee significa garantire la disponibilità di acqua di qualità per la popolazione e per le attività economiche.
Inoltre, le acque di falda svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento degli ecosistemi, in quanto alimentano fiumi, laghi e zone umide, sostengono la biodiversità e contribuiscono al ciclo idrologico naturale.
La contaminazione delle acque di falda può quindi avere gravi conseguenze sia sull’ambiente, provocando danni agli habitat naturali e alle specie che li abitano, che sulla salute pubblica, causando seri problemi di salute tra cui malattie croniche e acute: sostanze inquinanti come metalli pesanti, solventi organici e pesticidi possono infatti diffondersi rapidamente attraverso l’acquifero, compromettendo aree anche molto vaste.
Come bonificare le acque di falda?
Investire in tecnologie di bonifica è fondamentale al fine di evitare la contaminazione delle acque di falda.
In Uniplant siamo specializzati in questo tipo di trattamento, anche a seguito delle diverse collaborazioni intraprese nel corso degli anni con aziende incaricate a effettuare bonifiche ambientali.
Quello che facciamo in questi casi è creare inanzitutto una barriera idraulica composta da pozzi di estrazione delle acque della falda. L’acqua contaminata estratta viene successivamente trattata in un impianto di depurazione, per essere infine scaricata in fognatura o in corso d’acqua superficiale. A seconda delle richieste degli enti, è possibile anche reimmettere l’acqua adeguatamente trattata nella falda.